I prototipi Opel dal 1965 ad oggi

I prototipi Opel dal 1965 ad oggi

11 Marzo 2019 0 Di gnius

Lo ammetto Opel è un marchio che trattiamo poco, ma non vuol dire che non ne apprezziamo la storia e le qualità dei modelli.
Nella sua storia ha sempre prodotto auto estremamente popolari che hanno lasciato un segno nella storia, come la Kadett e la Corsa, ma non solo.
Infatti la ha creato delle splendide sportive, come la splendida Opel GT nel 1968, che concretizza tante nuove idee che sono state viste nelle proposte dei prototipi Opel che il marchio tedesco ha presentato negli anni ’60.
Oggi, anziché parlare solo di nuovi modelli, voglio parlare proprio dei prototipi Opel che mi hanno colpito di più, e delle novità che hanno portato nel tempo.

Durante gli anni ’60 c’è stata una piccola rivoluzione industriale. Nuove scoperte nella lavorazione dei vetri, nei materiali e nella lavorazione dei metalli hanno permesso ai designer di reinventare l’automobile con nuove forme e nuove soluzioni che ancora oggi, dopo 60 anni, definiamo futuristiche.
Come risultato di questa rivoluzione la Opel ha creato gioielli di design che sono rimasti nella storia per le intuizioni e per le scelte stilistiche.
Vediamo allora il primo veicolo creato che ha lasciato il segno tra i prototipi Opel.

La Opel Experimental GT

Prototipi Opel: Opel Experimental GTLa Opel Experimental GT del 1965 fu la prima di una serie di prototipi della Opel a riscuotere un grande successo.
Se si guarda attentamente questa icona del design automobilistico si capisce che questo veicolo incarnava la filosofia stilistica della Opel: “La precisione tedesca incontra l’arte scultorea”.
Presentata nel 1965 al Salone di Francoforte dove tutti i visitatori rimasero entusiasti alla vista delle linee mozzafiato della Experimental GT, mentre i giornalisti e gli esperti del settore rimasero positivamente colpiti da questa originale concept.
La Opel Experimental GT aveva motore centrale anteriore e soprattutto dagli innovativi fari anteriori a scomparsa che poi finirono nella Opel GT. In più la Opel Experimental GT fu la prima concept di un costruttore europeo.

La storia della Experimental GT nasce nel Centro Design di Rüsselsheim, il primo centro design di un marchio europeo, e difatti Opel fu il primo costruttore Europeo ad avere una moderna organizzazione di design grazie allo Styling Studio inaugurato nel 1964.
Prima di allora solo gli Stati Uniti avevano dei reparti organizzati per anticipare lo stile delle automobili
Frutto di questo reparto la Experimental GT fu il primo modello creato grazia alla nuova organizzazione del reparto design di Rüsselsheim, che diventò rapidamente una calamita e una ispirazione per i designer di tutto il mondo.
Inutile dire che come risposta del pubblico alla Experimental GT al salone di Francoforte la Opel fu quasi costretta a portare sul mercato la sua prima sportiva di serie, ed è così che nacque la Opel GT che ha portato su strada le tante idee create per la Opel Experimental GT.

La Opel CD

Prototipi Opel: Opel CD Concept

Forti del successo di pubblico e critica della Experimental GT nel 1969 il team stilistico Opel fece ancora centro alla IAA di Francoforte con un prototipo chiamato Opel CD.
Ci riuscirono creando questa lussuosa coupé due posti con motore V8.
La struttura e il motore erano basati sulla Opel Diplomat, dove anche la sigla CD sta ad identificare Coupé Diplomat, ed era stata concepita fin da subito come una concept car non destinata alla produzione di serie.
Lo scopo di questa auto era indicare la direzione che avrebbe avuto Opel negli anni ’70, dove le linee diventavano più dritte e si voleva iniziare a portare su strada le innovazioni tecnologiche di cui abbiamo parlato all’inizio.

La Opel CD è anche una delle prime auto sviluppata in una galleria del vento, studio che ha permesso di eliminare molte di quelle parti che creavano inutili resistenze all’avanzamento.
Ecco allora sparire montanti e bombature, grazie ad un vetro unico che univa il parabrezza particolarmente inclinato ai vetri delle portiere senza soluzione di continuità.
Si entrava dall’abitacolo grazie a due potenti martinetti idraulici che alzavano tutta la scocca superiore dell’abitacolo.
Anche il portellone posteriore era completamente in vetro.
Queste soluzioni permisero alla Opel di mantenere l’altezza della vettura al di sotto del metro e venti, e dalla foto si può capire quanto era bassa questa vettura, solo 1,11 cm.
Scelte come la presa d’aria anteriore abbassata, il grandissimo vetro dell’abitacolo, le prese d’aria fino agli scarichi che uscivano dalla carrozzeria, se volete vederne una restaurata andate qui su Flickr, furono per anni una ispirazione per gli altri marchi europei.

La Opel Geneve

Prototipi Opel: Opel Geneve

Dalle linee futuristiche della Opel CD ecco arrivare nel 1975 la Opel GTW Geneve con una serie di strabilianti idee avveniristiche.
Iniziamo da quelle che non si vedono, la Geneve era spinta da un motore Wankel, un motore a pistone rotante che notoriamente ha uno sviluppo di potenza maggiore del classico motore a scoppio, a scapito di consumi e manutenzione.
Le linee della Opel Geneve sono una sintesi della Opel GT e della Opel CD, con un design più muscoloso ma filante.
Il parabrezza è ancora fortemente inclinato, mentre le grandi vetrate posteriori sostituiscono le prese d’aria della CD.
Tutta l’aria viene presa dalle prese d’aria sotto il frontale, lasciando così la carrozzeria della Opel Geneve estremamente pulita e filante.

La Opel Monza

Prototipi Opel: Opel Monza

Saltiamo circa 50 anni di prototipi Opel, anni in cui il marchio tedesco ha spostato gli studi dall’aerodinamica esterna all’abitabilità interna, e arriviamo al più bel prototipo Opel dei nostri tempi: la Opel Monza
La Opel Monza è una sportiva 4 posti con sole 2 portiere ad ala di gabbiano che permettono l’accesso all’auto a tutti e 4 i passeggeri.
Ma la vera novità non è fuori l’abitacolo, ma all’interno.
L’obiettivo principale che gli ingegneri si sono prefissati durante lo sviluppo della vettura consisteva nel vedere quali livelli di efficienza e connettività si potevano raggiungere nel 2013, e la Opel Monza fu il laboratorio perfetto per testare i futuri sviluppi delle auto Opel.
Per mostrare al pubblico la strada che stavano percorrendo al centro ricerca Opel la Monza Concept riprese il motto “L’arte scultorea incontra la precisione tedesca”, creando una carrozzeria il cui profilo trasmetteva una sensazione di flessibilità, invece che essere solo la dimostrazione di potenza fine a se stessa.

Ma le principali innovazioni di questo prototipo Opel si trovavano nei settori dell’infotainment, della connettività col mondo esterno e della HMI, Human Machine Interface ossia Interfaccia Uomo Macchina.
Tutta la strumentazione e gli schermi sono sostituiti da proiezioni LED e immagini 3D, davanti a guidatore e passeggero c’è ora un enorme pannello multifunzione scolpito, che va da porta a porta, e viene usato come una superficie unica di proiezione.
Tutte le informazioni vengono venivano così visualizzati lungo tutta la plancia e il guidatore può personalizzare qualunque cosa con i comandi vocali.
Insomma la Opel ha portato la consolle di Star Trek dentro una automobile, e questo è il risultato:
Opel Monza Plancia

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