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In questo post vi vogliamo elencare quelle che sono state definite “l’auto perfetta” del suo periodo, passeremo tra quasi 100 anni di storia dell’automobilismo Italiano, andando a riscoprire vecchi modelli per capire anche come è nata l’auto perfetta e come è cambiato il modo di vedere “l’auto perfetta” nelle varie epoche dell’automobile Italiana.
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Isotta Fraschini 8A
Quando uscì nel 1924 era l’auto più costosa dell’epoca, la più potente dell’epoca con un motore da 7370cm³ che erogava 160CV, cambio a 4 marce, ma soprattutto grazie alle sospensioni innovative era anche la più guidabile di quegli anni.
La maggior parte delle auto finì negli Stati Uniti perché divenne l’auto dei divi del cinema di quel periodo, e anche se oggi non può sembrare, era l’auto sportiva per eccellenza.
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Alfa Romeo 6C
Negli stessi anni l’Alfa Romeo aveva in produzione la sua 6C, che sta per 6 Cilindri, così come la 8C sta per 8 Cilindri, e nel 1931 usci con la 6C Super Sport, che divenne l’auto di Tazio Nuvolari e che iniziò a vincere tutte le corse.
La più famosa era la 1750, con una potenza massima di 90 cavalli, ottenuti unendo cilindri e testata in un unico blocco, e con le prime sospensioni indipendenti su ogni ruota.
Questa in foto è una delle berline derivate da quella serie che ebbe una vita lunghissima, dal 1927 al 1950.
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Lancia Aurelia B24
Quando uscì, nel 1954, era quella che oggi chiameremmo “muscle car”, l’auto più potente della sua categoria ma anche la più costosa.
La versione più potente montava un 6 cilindri a V di 2500cm³ che erogava fino a 120CV, non molti ma l’auto pesava solo 1200kg!
La conosciamo perché divenne l’icona delle auto sportive grazie al film “Il sorpasso”, ma per il mondo delle auto è quel modello che portò la Lancia ad essere uno dei marchi più famosi al mondo, non solo degli appassionati, ma anche della gente comune.
Fu una delle prime ad unire la sportività al lusso, una carrozzeria elegantissima, con interni e cruscotti sempre più curati, e con una meccanica sempre più spinta.
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[nextpage title=”Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce”]
Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce
Stesso periodo della Lancia Aurelia B24. l’Alfa Romeo capì che doveva fare qualcosa per recuperare nel segmento delle spider sportive.
Crearono quella che possiamo definire l’Alfa Romeo più bella di sempre, ma anche una delle auto più veloci di quei tempi.
La carrozzeria fù disegnata da Pininfarina, come anche la Lancia Aurelia, e osservandole attentamente si riescono a vedere le tante somiglianze, nonostante siano 2 macchine ben identificabili.
La Giulietta Spider aveva un motore di 1300 cm³, che erogava solo 65CV, ma con la Spider Veloce la potenza aumentò fino a 90CV, per un peso di soli 924kg, e così divenne l’auto più veloce della sua categoria.
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[nextpage title=”Fiat Dino Spider”]
Fiat Dino Spider
La storia delle corse della Ferrari ci ha regalato questo bolide firmato con 2 nomi, Fiat e Dino.
Nel 1966 il figlio di Enzo Ferrari, Alfredo (detto Dino), progetta il motore V6 da 2000cm³ per l’auto da corsa Ferrari 166 per la neonata Formula 2, che però imponeva che il motore venisse da una produzione di serie di almeno 500 esemplari.
Così la Ferrari chiese alla Fiat di creare al volo un modello su cui montare il propulsore da gara e fu venduto dalla Ferrari sotto marchio Dino, e dall’azienda torinese come Fiat Dino.
Il risultato è un mezzo potente e non facilissimo da guidare, era un’auto con un motore da 180CV ad un regime massimo di 7200 giri al minuto, per l’epoca un numero di giri veramente impressionante. Dopotutto era un motore da Formula 2!
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Alfa Romeo 33 Stradale
La prima “auto perfetta” per eccellenza, l’Alfa Romeo 33 Stradale, da cui si sono ispirati per l’attuale 4C, nasce nel 1967.
Può sembrare un’auto destinata alle corse, ma era sul listino e costava quasi 10 milioni di lire, quando la Ferrari più cara veniva poco sotto i 7 milioni, ma era, o meglio, è l’auto con motore da 2000 cm³ più potente e veloce di sempre.
Da 0 a 100kmh in 4,9 secondi ed una velocità massima di 260 kmh, ma non è finita qui.
L’Alfa 33 Stradale è la prima automobile con le portiere ad apertura verticale, riprese poi dalla Lamborghini, la prima auto di serie costruita in alluminio e leghe speciali (come le Lotus), aveva nella potenza e nella tenuta di strada i suoi punti di forza.
L’estetica segna un punto fermo nel mondo dell’automobile, le prese d’aria per il motore sono ora davanti le ruote posteriori, i fari carenati sul muso spiovente e coda tronca. D’ora in poi tutte le auto sportive saranno fatte così.
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[nextpage title=”Lamborghini Miura”]
Lamborghini Miura
Sempre nel 1967 venne presentata un’altra auto da 260kmh, la Lamborghini Miura, con un motore da 385cv lanciò il marchio verso le vette più alte delle supercar.
Diventerà un’icona della Lamborghini, che però non replicherà più in futuro, lasciando di fatto questo modello unico e irripetibile.
L’auto perfetta in questo caso ha un sacco di problemi, il più grave è che i carburatori tricorpo avevano dei ristagni che sbottavano benzina sulle marmitte roventi, che giustamente prendevano fuoco, la disposizione del motore era trasversale e in curva non pescava abbastanza olio, il primo telaio aveva la lamiera troppo sottile e si torceva.
Risolsero (non tutti) i problemi con l’ultima versione la P400 SV, che possiamo definire perfetta.
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[nextpage title=”De Tomaso Mangusta”]
De Tomaso Mangusta
Se vi state domandando “La Mangusta era una macchina perfetta” vi dico subito che non lo era, l’ho inserita non perché era una macchina perfetta, ma perché era un’idea perfetta realizzata male.
E’ di fatto la rivale della Lamborghini Miura in quanto a potenza e velocità massima!
Mettiamo i puntini sulle i, De Tomaso era una piccola azienda e non poteva competere come risorse disponibili contro le grandi marche, ne contro Ferrari e Lamborghini ne soprattutto con le custom Shelby Cobra americane marchiate Ford, che stavano facendo incredibili numeri in fatto di vendite negli Stati Uniti.
Abbandonato da Shelby, quello delle Cobra, De Tomaso non smise di credere nella sua auto perfetta e creò questo modello su un telaio in monotrave di alluminio con motore Ford da 306CV, cercando di alleggerire tutto, compreso il cofano motore ad ali di gabbiano!
De Tomaso era uno che nelle sue idee ci credeva, e alla fine ha avuto ragione, la Mangusta alla fine non si mangiò il Cobra, ma divenne negli Stati Uniti una macchina cult.
Quanto cult? Vi ricordate che auto guida Kyle Minogue nel famosissimo video di Can’t Get You Out Of My Head?
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Lancia Stratos
Ecco l’auto perfetta, e ancora oggi nonostante la tecnologia e i materiali la Lancia Stratos rimane l’auto perfetta. Nata espressamente per i Rally, la Lancia Stratos vinse tutto dal 1972 al 1982.
Vediamo un po’ di numeri sulla Stratos: l’auto pesa 980kg, il motore sua versione più potente eroga 420CV, i pesi sono distribuiti equamente su tutte e 4 le ruote.
La cura per l’aerodinamica e per i pesi fu tale che il guidatore non sta dritto verso la strada ma è seduto puntando il centro dell’auto.
La versione stradale rispetto a quella di gara aveva ovviamente dei limiti, il motore aveva “solo” 190CV che limitava la velocità a 210kmh, ma come dicono i pochi fortunati possessori aveva i finestrini che si aprivano!
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